Rassegna Stampa
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Novarese dell'anno - 2009
Anno 2009
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Guardando in su verso la Cupola - Febbraio 2006
"Adriano Stefanelli fa le scarpe a tutti"
E’ veramente un personaggio curioso e interessante Adriano Stefanelli, che si è segnalato alle cronache anche nazionali per alcune iniziative singolari e degne di attenzione. Stefanelli, da qualche anno, oltre al suo lavoro di commerciante di calzature in corso Cavour, si è dedicato a regalare ad alcune personalità particolari, speciali tipi di scarpe. Il motivo ce lo racconta lui stesso: "Ho sempre seguito, anche se ormai l'ho abbandonato, il mestiere di calzolaio vero e proprio. La mia famiglia, i miei antenati erano tutti calzolai, provenienti dalla provincia di Lecce". Nel 2001 una specie di illuminazione. "Vedendo sfilare il carnevale novarese, notai che la maschera del Re Biscottino sfoggiava un bellissimo abito in stile, ma calzava scarpe moderne grossolanamente dipinte. D'istinto mi è venuto in mente di fare le scarpe al re...".
E così Adriano Stefanelli confeziona per il Re Biscottino (Sandrino Berutti) due paia di scarpe, una francesina in tessuto broccato, ed una pantofolina con fibbia in tessuto arabescato.
Modelli in stile fine 700 e fine 800, due giolellini molto apprezzati dalla maschera cittadina Siccome l'appetito vien mangiando, Stefanelli comincia a pensare in grande. Alla fine del 2003, guardando in televisione il Papa camminare con sofferenza, il nostro "calzolaio" si chiede come può fare per alleviare quel disagio al santo padre Giovanni Paolo II. Ma è chiaro: un bel paio di scarpe. Stefanelli si mette subito all'opera e confeziona un primo paio di scarpe morbidissime che consegna personalmente al Pontefice, in Vaticano, I'11 gennaio 2004. Un giorno indimenticabile per Adriano Stefanelli. Ormai ha stabilito un contatto diretto con le autorità vaticane, ed il 29 settembre 2004 consegna personalmente a papa Wojtyla la cosidetta "scarpa dell'unione", una pantofolina con stemma pontificio, nata per unificare la chiesa cattolica con quella ortodossa di Alessio II. Chi lo ferma più questo intraprendente "calzolaio" novarese? L'agosto del 2004, questo paio di scarpe pregiatissimo viene portato addirittura in Polonia a Wadowice, nella casa natale del Papa, casa adibita a museo. Afferma felice Stefanelli: "Io stesso ho provveduto alla consegna al nuovo cardinale di Cracovia. II tutto è stato immortalato da un servizio fotografico".
Stefanelli consegna al pontefice Giovanni Paolo II le scarpe "papali" Nel frattempo, il nostro Stefanelli ha consegnato altri paia di scarpe pregiate al sindacalista polacco Lech Walesa e al presidente di Confindustria Montezemolo, nel novembre 2004, quando questi due personaggi sono stati ospiti di Novara. La consegna diretta è avvenuta presso la sede dell'università, ex caserma Perrone. Breve fotografia di Adriano Stefanelli. E' nato a Tuglie, provincia di Lecce, il 29 agosto del 1948.
Ma alla tenera età di sei mesi era già a Novara con la famiglia. Ha frequentato le elementari alle scuole "Ferrandi", poi l'avviamento professionale al "Bellini". Fin da piccolo ha seguito le orme paterne, imparando l'arte del "calzolaio". L'alacre famiglia Stefanelli ha aperto il primo laboratorio in via Monte Ariolo e poi in via Solferino, che successivamente è stato adibito anche a locale per vendita. Infine, la famiglia Stefanelli si è trasferita in corso Cavour con un negozio d'angolo che fa bella mostra dei suoi prodotti di fianco alla chiesa del Monserrato.
Il presidente Montezemolo riceve compiaciuto le scarpe "Ferrari". E adesso dopo Re Biscottino, papa Giovanni Paolo II, Walesa, Montezemolo cosa frulla nella testa del dinamico implacabile Adriano Stefanelli? "Il programma futuro è già tracciato: sto preparando un paio di scarpe ad hoc per il nuovo papa Benedetto XVI e ho avviato concreti contatti con la casa automobilistica Ferrari per un'iniziativa che al momento dev'essere mantenuta segreta".
Dal Vaticano hanno già risposto segnalando le misure di papa Ratzinger.
I contatti con la "Ferrari" incalzano.
Auguri, Adriano Stefanelli!
Gianfranco Capra -
Tribuna Novarese - 14 Luglio 2006
"Due vite agli antipodi, una fede"
A Novara ha avuto luogo l'incontro tra Luciano Lutring, conosciuto in passato come "il solista del mitra" e oggi apprezzato artista, e Adriano Steffanelli, commerciante e "autore" delle calzature del Papa Due vite agli antipodi, una fede Due vite agli antipodi ma con un punto in : la fede.
Non è la storia di Don Camillo e Peppone ma quella di Luciano Lutring e Adriano Stefanelli. II primo, settant'anni suonati, è stato uno dei più temuti rapinatori degli anni '60, ora dipinge e scrive libri.
Il secondo, un uomo discreto e riservato di mezza età, è un commerciante novarese ma nel tempo libero confeziona le scarpe per il Papa. I due si sono incon-trati a Novara nei giorni scorsi per una sorta di gemel-laggio artistico.
Prima di allora non si conoscevano nemmeno e a parte qualche notizia sui giornali e in televisione, si erano soltanto sentiti al telefono grazie ad un amico in comune. Fino a quando non si è con-cretizzato il desiderio reciproco di incontrarsi.
Così, nei giorni scorsi Luciano Lutring ha voluto incontrare lo stilista che ha realizzato le scarpe per Giovanni Paolo II e per Benedetto XVI.
A lui ha regalato uno dei suoi quadri più preziosi ed esclusivi, quello raffigurante proprio il giovane Karol Woityla. "La grande umanità di Adriano Stefanelli - ha detto commosso Lutring - ha toccato il mio cuore. Ha realizzato le scarpe di Giovan-ni Paolo II per alleviare le sue sofferenze.
Mi sono emozionato davvero nel tenere in mano la copia delle scarpe del Papa e, per questa ragione, ho voluto donargli il mio quadro, affinché lo mostrasse accanto alle sue scarpe alla gente che visita il suo negozio". Quella di Lutring è un'opera importante soprattutto dal punto di vista affettivo: l'ex-bandito, che si dichiara un credente convinto, ha dipinto santi e patroni esclusivamente nei momenti più bui e difficili della sua vita, come quando sono mancati la sua bella Ivonne o il suo figlioletto Mirko o come quando, nel braccio della morte del carcere "La Sante" di Parigi, rischiò la pena capitale.
Alcune di queste opere sono esposte in chiese e musei, ad esempio nel Duomo di Padova e in una cappella della certosa di Pavia. Commosso anche Adriano Stefanelli: "Lutring è un grande artista ma soprattutto un grande uomo. Tutti si sforzano di vederlo come l'ex-bandito, in pochi capiscono come sia difficile uscire dal baratro, cambiar vita e riscattarsi.
"Saranno quasi come quelle del Papa" dice ridendo l'artigiano.
"Se le avessi avute trent'anni fa non mi avrebbero catturato" risponde scherzando il solista. Ormai tra i due è nata un'amicizia e forse la prossima volta che Stefanelli porterà le scarpe al Papa ci sarà anche Lutring, che proprio qualche giorno fa, su una bancarella di Porta Portese, ha acquistato un'immaginetta di Benedetto XVI con l'intento di realizzare un nuovo quadro. -
Panorama - 8 Dicembre 2005
"Benedetto mocassino"
Morbidissime, le calzature di Ratzínger sono prodotte da un novarese. Che ne ha fatte anche un paio in raso bianco. Con un significato particolare. Da ciabattino a sarto del Papa: sembra una favola, invece è capitato sul serio. Protagonista della storia da libro Cuore è Adriano Stefanelli, 57 anni, artigiano della pelle con bottega in pieno centro a Novara, su corso Cavour 14, già appartenuta al padre Antonio. "Mi colpì molto vedere Papa Wojtyla sofferente durante una Via Crucis. Ho pensato di poterlo aiutare offrendogli scarpe morbidissime senza cuciture. Ne ha prese cinque paia, più uno in raso bianco che rappresentano l'unione tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa, oggi esposte nella casa-museo di Giovanni Paolo II a Wadowice" racconta a Panorama l'artigiano, che conserva gelosamente le foto scattate assieme al Pontefice. Adesso la favola si è ripetuta.
Stefanelli ha scritto a monsignor Georg Gaenswein, segretario particolare di Benedetto XVI, per offrirgli altri mocassini. Rossi rubino. La risposta è arrivata immediata dalle stanze del Vaticano: "La ringrazio per l'omaggio. Il Papa calza un numero 42 e non ha alcun problema ai piedi".
"Sono scarpe in vitello morbidissimo rosso, senza cuciture, con linguetta corta, due elastici laterali e suola sottile di cuoio con ovale di gomma fatte a mano" spiega Stefanelli. "Hanno una particolarità: cambiano colore al sole. Diventano più o meno rosse, proprio come accade al rubino".
Costi? "Sono doni, nessuna spesa. Né per Giovanni Paolo II né per Benedetto XVI".
Mentre non trova conferma ufficiale la voce che Ratzinger abbia calzato anche scarpe Prada, l'artigiano novarese sta diventando richiestissimo: anche il patriarca di Mosca, Alessio II, gli ha commissionato alcuni mocassini. Pochi giorni fa si è recato nel suo negozio Luca di Montezemolo. Nemmeno lui ha messo mano al portafoglio? "Anche per il presidente della Ferrari ho voluto fare un omaggio, ma lo stesso modello, in colori diversi: giallo, rosso, blu, nero è stato ordinato per tutta la squadra. Loro pagheranno".
Romana Liuzzo -
Corriere di Novara - 22 Gennaio 2004
"Le mie scarpe il Papa le ha già indossate"
Novara - "E' stata una esperienza che non dimenticherò mai!" va raccontando agli amici Adriano Stefanelli.
"Ciabattino" novarese molto conosciuto in quanto ha l'attività in corso Cavour, a due passi dalla chiesa del Monserrato, Stefanelli ha confezionato un paio di scarpe per Papa Giovanni Paolo II e mercoledì 14 gennaio, dopo l'udienza Pubblica in sala Nervi le ha consegnate personalmente nelle mani di Sua Santità. "Le ho confezionato queste scarpe affinché possa camminare comodamente ancora a lungo per le strade del mondo" ha detto Stefanelli. Il Papa con un sorriso teso quasi a voler dire bonariamente: "Non prendermi in giro con i miei acciacchi", ha risposto: "Magari! Lo volesse Iddio!".
Le scarpe consegnate al Papa sono state realizzate in nappa francese di colore amaranto, proprio dello stesso colore di quelle che il Santo Padre indossava la mattina dell'udienza.
"Il colore l'ho centrato giusto - dice Stefanelli - Sono certo di aver creato anche una misura idonea in quanto ho lavorato su un modello che il Papa già indossava e che mi è stato fatto pervenire da una associazione di volontariato".
Stefanelli nella sua trasferta romana era accompagnato dal fratello Ennio. Hanno alloggiato a due passi dal Vaticano e il giorno precedente l'udienza sono stati ricevuti da monsignor Rampin, originario di Vespolate, responsabile dell'Archivio Vaticano.
Il sacerdote ha fatto loro visitare San Pietro e ha indicato alla delegazione la strada da percorrere per il giorno successivo. All' indomani i due novaresi sono stati ricevuti da monsignor Sapienza della Prefettura Vaticana. Erano entrambi emozionati perché il Santo Padre ha toccato a lungo le scarpe e ha potuto apprezzarne la morbidezza.
"Non ho voluto compiere un gesto per Pubblicizzare la mia attività ma solo per un atto di devozione nei confronti del Papa - ha detto Stefanelli - Guardando i filmati nei giorni successivi ho potuto accertare che il Pontefice le ha già calzate il giorno dopo".
Le scarpe a Novara erano state presentate durante la funzione religiosa dell'11 gennaio da don Antonio Zanotti, parroco della chiesa del Monserrato.
L'accesso ai palazzi vaticani ai due novaresi era favorito dalla Polizia di stato.
La delegazione è stata accompagnata da monsignor Piero Parachini, aronese, già rettore del seminario internazionale "Giovanni Paolo II" di Roma. Nell'occasione al Santo Padre sono stati consegnati due libri; "Come un album di famiglia" edito da Pga e realizzato in occasione della visita del Santo Padre ad Arona il 4 novembre del 1984, e il "Campanile di S. Maria di Arona" scritto da una ventina tra giornalisti e scrittori sul campanile della parrocchiale di Arona e teso a raccogliere fondi per il suo restauro.
Franco Filipetto -
Tribuna Novarese - 16 Gennaio 2004
"Ho conosciuto un uomo carismatico e unico"
E' tornato a casa Adriano Stefanelli dopo aver consegnato al Papa le scarpe da lui confezionate.
"Ho conosciuto un uomo carismatico e unico"
NOVARA - E' tornato a casa l'artigiano novarese che ha creato le scarpe per il Papa e che, mercoledì 14 gennaio, ha potuto consegnargliele in udienza privata.
Protagonista dell'iniziativa, Adriano Stefanelli, titolare dell'omonimo negozio nel centro storico. Stefanelli, calzolaio con la passione per le scarpe d'epoca, ha potuto così esaudire il suo sogno, iniziato nel luglio scorso, quando, vedendo il Pontefice camminare a fatica, volle produrre scarpe adatte al suo piede stanco.
Le scarpe, fatte a mano, sono pantofoline in nappa, color vinaccia e con la suola in cuoio con una striscia di gomma rigata, per non scivolare.
Com'è stato l'incontro col Papa? "Straordinario - ha detto Stefanelli - ho conosciuto un uomo carismatico ed unico".
Cosa ha detto al Pontefice? "Gli ho detto - prosegue - "le dono queste scarpe che ho fatto con le mie mani con la speranza che lei le possa usare per camminare a lungo per il Mondo"". Giovanni Paolo II, apparso in forma, ha molto apprezzato il gesto.
"Ha ancora - dice Stefanelli - una bella presenza, con capelli bianchissimi e una pelle luminosa.
Parlava come se mi conoscesse da tempo. Non dimenticherò mai la sua stretta di mano, calda e avvolgente". Poi, la fatica è emersa. "Gli anni hanno minato il suo fisico, ma gli occhi, piccoli, neri e penetranti sono ancora molto espressivi".
Oltre alle scarpe, Stefanelli ha dato al Papa una stampa del comune di Novara affidatagli dal sindaco, due libri e una lettera personale nella quale c'è una richiesta per Novara: "Attendo a breve la risposta. Appena l'avrò, svelerò il segreto". Un sogno che si è avverato, quello di Stefanelli, la prova che, se si vuole qualcosa, con la passione la si ottiene. m.c.
Stefanelli ha consegnato le scarpe al Papa il 14 gennaio 2004. -
La Stampa - 14 Novembre 2004
"Novara europea con Walesa"
Oggi la città accoglie Lech Walesa, premio Nobel per la pace e presidente emerito della Repubblica di Polonia. Appuntamento alle 15, nell'aula magna dell'Università del Piemonte orientale "Avogadro" in via Perrone 18, dove l'associazione culturale diocesana "Nuova Regaldi" ha organizzato un pomeriggio intenso con la partecipazione anche di Savino Pezzotta segretario generale Cisl, monsignor Aldo Giordano, segretario generale del consiglio delle Conferenze episcopali europee. Moderatore Jas Gawronski.
Il leader di Solidarnosc parlerà della sua testimonianza su "Un Papa polacco e la solidarietà cristiana nella memoria di un sindacalista".
La testimonianza italiana sul mondo del lavoro, il sindacato to e la speranza cristiana sarà invece proposta da Pezzotta. Un evento e un omaggio come sottolinea don Silvio Barbaglia che cade esattamente a vent'anni di distanza dalla visita pastorale compiuta da Karol Wojtyla a Varallo Sesia e Arona: di quelle giornate sarà proposta anche una documentazione visiva attraverso un breve filmato di repertorio Rai. -
La Stampa - 20 Settembre 2004
"Calzolaio novarese confeziona le scarpe per Giovanni Paolo II"
Quattro paia di scarpe saranno consegnate da Adriano Stefanelli mercoledì 29 settembre al Papa. Per la seconda volta quest'anno il calzolaio novarese porterà in omaggio a Giovanni Paolo II delle scarpe confezionate su misura nel suo laboratorio. Due paia di scarpe leggere e confortevoli in nappa francese, un tessuto morbido e molto resistente, con l'interno in spugna, la suola in cuoio e il tacco di gomma, pensate apposta per rendere meno pesante ogni spostamento.
"Il colore è il rosso cardinale, che di solito indossa sotto la veste - spiega Stefanelli -. Il modello é invece quello da calzolaio, classico, comodo e semplice, lo stesso che indossava Papa Giovanni XXIII ancora prima di diventare pontefice". Lo stemma pontificio é stato ricamato sul raso bianco e sul raso rosso delle altre due paia di scarpe. Queste pantofole di raso non potranno mai essere indossate dal papa, ma saranno comunque regalate a Giovanni Paolo II perché hanno un significato simbolico particolare.
Le scarpe rosse sono per il pontefice, l'altro paio bianco e giallo, i colori del Vaticano, sono state realizzate da Adriano Stefanelli come omaggio alla chiesa ortodossa di Alessio II. "Vedere che il Papa indossa le scarpe che ho confezionato personalmente è un onore. Consegnargli le nuove paia è per me ancora una grande emozione" confida l'artigiano novarese. -
Papa Giovanni Paolo II
"Artigiano novarese lavora a una pantofola per il Papa"
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La famiglia nuaresa
"La Famiglia Nuaresa in ricordo di Giovanni Paolo II"
Nella prestigiosa cornice dell'Albergo Italia di Novara, durante il mese di Maggio è stata presentata a cura della nostra associazione, la teca in cristallo contenente la copia delle scarpe del defunto Pontefice Giovanni Paolo II, realizzate dall'artigiano novarese Adriano Stefanelli.
La cerimonia, alla quale ha partecipato il Sindaco di Novara, Avv. Massimo Giordano e l'allora Assessore alla Cultura del Comune di Novara, Dr. Gabriello Gilardoni, ha visto la partecipazione di un nutrito e interessato pubblico.
Grande e disinteressata la collaborazione di molti alla realizzazione di questa iniziativa: in primis, Stefanelli che ha donato le calzature in finissimo raso bianco con lo stemma del Vaticano e poi, la mano preziosa dei Maestri Vetrai della ditta Azzimonti Paolino di Caltignaga, che hanno studiato e realizzato in cristallo, il contenitore che potete ammirare nella foto sopra. Ancora grazie alla ditta Vanoli Tessuti di Novara, e al prezioso intervento di Lorella Perugini, Ornella e Roberto Pezzana, che hanno realizzato il cuscino ove sono state sistemate le calzature.
Grazie ancora alla Direzione dell'Albergo Italia, nella persona del Direttore Mario Berti, che ha permesso il posizionamento della teca nella hall dell'albergo, perfettamente visibile a tutti.
Il manufatto, dopo l'Albergo Italia, presumibilmente per le festività natalizie, verrà posizionato all'interno del negozio di calzature di Adriano Stefanelli, ove tutti i novaresi potranno ammirarlo e scambiare due impressioni direttamente con chi ha prodotto le calzature. -
Il Giornale del Piemonte
"Stefanelli, l’artigiano che fa le scarpe al papa"
Che a molti potenti della terra piaccia indossare scarpe made in Novara ormai è un dato di fatto. Tanto per fare qualche nome, basterà ricordare Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, ma anche il premio nobel polacco Lech Walesa Poi c’è la schiera dei vip, come è Luca Cordero di Montezemolo.
A tutti questi personaggi, l’artigiano novarese Adriano Stefanelli ha confezionato e donato almeno un paio di calzature. Senza contare le cosiddette scarpe simboliche ovvero quei modelli realizzati perlopiù a scopo espositivo e commemorativo: ce ne sono alcuni nel foyer del teatro Coccia, ce n’è una collezione intera col cavallino rampante a Maranello, nella sede della Ferrari.
Ma la scarpa più importante rimane sicuramente quella dell’«unione», un modello con tanto di logo raffigurante un paio di chiavi incrociate e creato ad hoc dall’artigiano novarese per rappresentare appunto l’unione ideale tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa. Un paio di quelle scarpe fu donato a Papa Vojtyla, che accolse con stupore e felicità l’iniziativa dell’artigiano.
Un altro paio fu spedito al patriarca ortodosso Alessio II, che ringraziò ufficialmente Stefanelli con una missiva. Sono passati un paio d’anni da quest’ultimo evento, ma il lavoro dell’artigiano novarese non si è mai fermato: nel retrobottega del suo piccolo negozio di corso Cavour, Stefanelli ha continuato a realizzare le sue calzature.
Ultimo in ordine di tempo un paio ancora destinato al patriarca ortodosso Alessio II. Le scarpe, taglia 44 e mezzo, colore nero, sono state spedite la settimana scorsa e sono arrivate a Mosca due giorni fa. -
Il periodico Novarese
"Scarpe novaresi per il Patriarca"
Dopo Giovanni Paolo II, Benedetto XVI, senza scordare Lech Walesa e Luca Cordero di Montezemolo (come illustrato nel numero precedente), l'artigiano novarese Adriano Stefanelli ha confezionato e donato un paio di calzature anche al Patriarca Ortodosso Alessio II. Le scarpe, taglia 44 e mezzo, colore nero, sono arrivate a Mosca il 15 agosto.
Si tratta di un secondo invio, dopo quello ricevuto a suo tempo delle scarpe dell'Unione, un modello con tanto di logo raffigurante un paio di chiavi incrociate, creato ad hoc dall'artigiano novarese per rappresentare appunto l'unione ideale tra la Chiesa Cattolica e quella Ortodossa, fortemente voluto da Papa Giovanni Paolo II.
Un paio di quelle scarpe fu donato a Papa Woityla, che accolse con stupore e felicità l'iniziativa dell'artigiano, mentre un secondo paio fu spedito proprio al patriarca ortodosso Alessio II, che ringraziò ufficialmente Stefanelli con una missiva, esprimendo il desiderio di indossare un paio di mocassini come quelli del Pontefice.
E così Stefanelli ha pensato di realizzargliene un paio su misura. "Sono scarpe comode ed eleganti ma soprattutto resistenti - ha spiegato l'artigiano - adatte al clima rigido della Russia. Hanno una doppia suola in cuoio e una mezza suoletta con gomma antiscivolo".
II Patriarca ha già ricevuto le scarpe e sono attese le sue impressioni al riguardo, come in passato. L'ultima volta, per le scarpe dell'Unione, arrivò una lettera da Mosca. che diceva: "Sua Santità è rimasto toccato dal regalo".